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Rafforzamento della resilienza preadolescenziale per ridurre i fenomeni di discriminazione e dispersione scolastica per alunni di scuola secondaria di I grado.

Progetto finanziato dalla Regione Lazio nell'ambito del Bando Fuori Classe e realizzato presso l'Istituto Comprensivo Largo Volumnia.

Nella scuola secondaria di primo grado “Via Amulio, 4”, dell’IC “Largo Volumnia”, a partire dal 9 gennaio 2018, saranno organizzati laboratori esperienziali a cadenza mensile rivolti agli alunni di classe 1a, essendo queste le classi più a rischio:

1) l’alunno sta entrando nelle problematicità della pre-adolescenza;
2) il gruppo-classe non si è ancora consolidato nelle sue dinamiche interne e quindi, in un approccio educativo di prevenzione, è opportuno affrontare le problematicità legate alle valutazioni di sé e degli altri, alle stigmatizzazioni;
3) l’alunno deve essere in grado di sapere affrontare e risolvere positivamente le conflittualità latenti con gli altri compagni di scuola, che spesso degenerano in atti di bullismo, e che, mettendo a rischio la propria identità (cyberbullismo, o razzismo in particolare), possono essere causa di abbandono della scuola;

Gli incontri verteranno sulla gestione e orientamento all’inclusione sociale dei fenomeni di discriminazione, bullismo, razzismo. In particolare sarà affrontato il tema del cyberbullismo, e quindi del corretto impiego degli smartphone. Durante gli incontri sarà affrontata l’immagine di sé e degli altri nelle dinamiche di identità/confronto e integrazione/discriminazione. Nel gruppo-classe saranno trattate le dinamiche relazionali interpersonali attraverso gli strumenti del sociogramma, il role playing, il circle time, le simulate, attività grafiche, al fine di fornire agli studenti una maggiore consapevolezza di sé e dell’altro per oltrepassare la bidimensionalità di taluni stili relazionali e conferire tridimensionalità a tutti gli attori, ad esempio, del fenomeno del bullismo su base discriminatoria (il bullo, la vittima, e il testimone silenzioso).
Negli ultimi anni si è molto lavorato sulla figura del bullo, le sue caratteristiche, peculiarità e fragilità. Poco si è abituati e poco si è investito nel far esplorare ai ragazzi la figura della vittima, elemento importante e fondamentale affinché si venga a prefigurare il fenomeno del bullismo.
E’ importante dare una tridimensionalità a tutti i partecipanti di un fenomeno di bullismo, che siano essi il bullo, la vittima o (elemento ancor più pregnante) la testimonianza silenziosa. Un lavoro sulla classe e sulle sue dinamiche interne darà la possibilità di uscire da una bidimensionalità degli stili relazionali interni al gruppo, fornendo agli elementi una maggiore consapevolezza di sé e dell’altro, portatore di parti non riconoscibili e integrabili. Un contatto ludico di condivisione e comprensione permette di favorire il fenomeno dell’empatia che è alla base di una relazione positiva e reale con l’altro.