Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento nata agli inizi del ‘900, grazie agli studi dello psichiatra tedesco Johannes H.Schultz. A partire dalle tecniche ipnotiche ed in particolare dalle ricerche sul sonno di Oskar Vogt, Schultz mise a punto una tecnica che, a differenza delle precedenti metodiche, attribuiva al soggetto-paziente un ruolo molto più attivo ed indipendente dal terapista nel raggiungimento dello stato di rilassamento.
Si tratta di una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, allo scopo di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico.
La caratteristica fondamentale di questo metodo è, appunto, la possibilità di ottenere, attraverso esercizi che potremmo considerare "mentali", delle modifiche corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo. La distensione corporea produce distensione psichica.
Ció é possibile poiché l’organismo umano è un’unità biopsichica, mente e corpo sono strettamente correlate, in un rapporto di influenza reciproca e costante.
Per raggiungere questo stato generale di calma psicofisica occorre, secondo Schultz, l’allenamento e la ripetizione costante degli esercizi di concentrazione che porta alla produzione sempre più spontanea delle modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento che si producono in modo automatico e spontaneo, come dei veri e propri riflessi (autogeno significa infatti che si genera da sé senza concorso della volontá). Ció avviene poiché l’allenamento autogeno è in grado di influenzare vari sistemi organici quali:
• la muscolatura
• il sistema cardiovascolare e neurovegetativo
• l’apparato respiratorio.
Questi vari sistemi si influenzano poi reciprocamente esaltando ancor di più lo stato di distensione, ma interagiscono anche con il Sistema Nervoso Centrale ed in particolare con una specifica struttura situata alla base del cervello, la Formazione Reticolare, che è in grado di controllare, a sua volta, molteplici funzioni dell’organismo (psichiche, ormonali, vegetative,ecc)...
La generale distensione determina un aumento dell’ascolto delle proprie funzioni organiche, e dunque una maggiore introspezione, e favorisce la gestione di:
• stati d’ansia,
• stati psicosomatici
• alterazioni del sonno (soprattutto insonnia),
• gastriti,
• tachicardia e bradicardia,
• ipertensione essenziale,
• cefalea,
• asma e dismenorrea,
• tabagismo,
• preparazione al parto,
• miglioramento delle prestazioni fisiche (sport), professionali e mentali, oltre che per il recupero delle energie fisiche e psichiche.
Un'altra funzione del TA riguarda l’attenzione della percezione del dolore.
La sensazione dolorifica e' caratterizzata dall’alterazione di alcuni apparati: il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentano, si produce tensione muscolare, ecc.
Il TA, come più volte detto, normalizza e distende proprio quegli apparati, pertanto, pur non cancellando la fonte di dolore, aiuta il soggetto a percepirlo meno intenso.
Inoltre, a questa componente sensoriale del dolore, si accompagna anche una componente affettiva; soprattutto paura e ansia sono, infatti, in grado di intensificare la percezione dolorifica.
Prima di cominciare un ciclo di T Autogeno occorre effettuare un incontro con il terapista per valutare il quadro completo della persona. Al termine del ciclo del T Autogeno il soggetto sarà in grado di praticare l'allenamento autonomamente.
Per informazioni e appuntamenti inviare un'email a:
Dott.ssa Tiziana Chilorio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.