L'AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) è una malattia infettiva grave causata dal virus dell'HIV, responsabile della distruzione lenta e progressiva del sistema immunitario. Quando il livello di compromissione raggiunge un livello tale da non consentire più una difesa ottimale dell'organismo, possono verificarsi numerose malattie e infezioni, che, se non curate tempestivamente, causano la morte della persona (www.treccani.it/enciclopedia/aids). È importante dunque che la diagnosi e la terapia ARV (antiretrovirale) siano immediate e scrupolose, in modo tale che un soggetto sieropositivo, pur rimanendo sempre portatore del virus, possa avere una speranza di vita indefinita.
In Italia, attualmente , il Ministero sta predisponendo il nuovo Piano nazionale contro l’ AIDS, assicurando un’assistenza continua ai pazienti diagnosticati e in trattamento.
Si stanno inoltre pianificando maggiori interventi concreti di prevenzione della trasmissione del virus, dal momento che c’è ancora tanta confusione e disinformazione. L’educazione sessuale nelle scuole è spesso del tutto assente e da molti anni non si parla più di malati di AIDS nonostante il problema sia ancora molto presente (http://www.salute.gov.it).
È importante sottolineare che l' HIV non si trasmette nei contatti quotidiani, per esempio, mangiando dallo stesso piatto o scambiandosi baci e abbracci, come dimostra il fatto che nessun familiare di una persona sieropositiva sia mai stato infettato.
Le modalità di trasmissione dell’ HIV sono tuttavia molteplici.
Come evidenzia l’Unicef, “la modalità più frequente è per via sessuale, perché durante un rapporto non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale, malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più giovani, dunque, sono particolarmente esposte al contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a ferite e infezioni” (http://www.unicef.it/doc/332/dieci-cose-da-sapere-su-hiv-e-aids.htm).
Un ulteriore modalità di trasmissione è quella ematica, che avviene attraverso lo scambio di siringhe e l'uso in comune di materiali iniettivi e non, (cucchiaini, fiale, filtri aghi, rasoi, strumenti chirurgici) che se non sterilizzati possono veicolare il virus. Infine, ma non meno importante, la trasmissione verticale per la quale una donna affetta dall' HIV può trasmettere il virus ai figli durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno.
Il rischio può essere estremamente ridotto (<1%) adottando le dovute precauzioni: idonea terapia durante la gravidanza, parto cesareo, allattamento artificiale ed opportuna terapia al neonato. Allo stesso modo si può prevenire la trasmissione sessuale attraverso l’ utilizzo del profilattico durante ogni rapporto, e quella ematica evitando assolutamente la condivisione di strumenti iniettivi ed utilizzando siringhe sterili e monouso.
Resta fondamentale ricordare che ogni persona merita accoglienza e solidarietà. Discriminare un essere umano perché ha contratto l'HIV/AIDS, perché membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto umano individuale ed è segno di profonda immaturità (http://www.unicef.it/)
Il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse è attivo e fornisce un servizio anonimo e gratuito d’ informazione scientificamente corretta, aggiornata e personalizzata, a livello nazionale (numero verde 800.861.061) ed internazionale (contatto Skype. uniticontrolaids).
La speranza è che la cultura della prevenzione abbia la meglio, il prima possibile, su quella della “cura” e del trattamento, abbattendo la disinformazione ed i pregiudizi in merito a questa malattia, in modo tale che si possa finalmente parlare di generazioni libere dall’ AIDS.
Dott.ssa Daria Alegiani Sagnotti ( Psicologa )
Dott.ssa Sara Magliocchetti ( Psicologa )