anubi3Il viaggio di Arpea, alla scoperta dei sogni degli adolescenti nel periodo della pandemia, prosegue con il tema degli animali, emersi nei sogni di diversi ragazzi. Nel nostro campione, gli animali compaiono nel 13,5% dei sogni durante il primo periodo della pandemia (fino al 30 Aprile), mentre nel secondo periodo (dal 30 Aprile in poi) nel 10% dei sogni.

Simboli dell’Es, gli animali nei sogni rappresentano la nostra parte istintuale, primitiva, selvaggia: la psiche nel sogno ci richiede di accettare i nostri impulsi, regolando la motivazione ad agire tenendo conto della realtà esterna. Fin dall’antichità, gli animali sono parte integrante della vita quotidiana dell’uomo. La loro manifestazione nei sogni ha sempre avuto un significato sacro: le stesse divinità erano spesso rappresentate in forme animali in molte religioni. Nell’antica religione egizia, che aveva natura zoolatrica, era infatti centrale il culto degli animali. Si ricorda, ad esempio, il re Anubis, che aveva la testa di sciacallo: Dio dell’imbalsamazione, era definito “l’agente della resurrezione”, in quanto con l’imbalsamazione del corpo umano (processo di deificazione) rendeva i defunti immortali e divini (Von Franz, 1990).

L’autore che più di tutti diede importanza gli animali nei sogni fu Carl Gustav Jung. Fondatore della psicologia analitica, Jung (1912; 1929) considerava i sogni non solo espressione dell’inconscio personale del sognatore, ma anche dell’inconscio collettivo, un patrimonio psichico universale che accomuna tutti gli esseri umani fin dai tempi più remoti.

Riconnettersi con gli istinti animali in noi stessi, non in termini regressivi, ma avvalendosi della coscienza, consente all’uomo di raggiungere una connessione profonda e intima con la Natura. Secondo Jung (1919) però, gli animali non rappresentano soltanto gli istinti fisici (definiti dall’autore “modi tipici di azione”), ma anche l’esperienza interna, emotiva e immaginativa, che si presenta con essi. La posizione di Hillman (1979) è ancora più ferma:

«Tendiamo a dire “Gli animali nei sogni rappresentano gli istinti. Simboleggiano la nostra bestialità e primitività”. No, non è così (…) perché essi non sono immagini di animali, ma immagini come animali. Gli animali del sogno ci mostrano che il mondo infero ha fauci e artigli, aprendoci alla consapevolezza del fatto che le immagini sono forze demoniche (…). Il minimo che possiamo fare per gli animali dei sogni è di riservargli il primordiale rispetto dell’uomo delle caverne. (…) Occorrono caverne vaste e attenzione amorevole. Allora forse essi verranno e ci racconteranno di sé.»

Quando nei sogni compaiono animali domestici, si ritiene che i contenuti siano più vicini alla coscienza; al contrario, sognare animali selvatici è associato a contenuti più primitivi e istintuali. Tra gli animali domestici, gli adolescenti del nostro campione hanno sognato più spesso cani e cavalli: questi due animali, secondo la mitologia, sono i mediatori tra il mondo umano e quello ultraterreno.

Il cane

“La sorella (del mio ragazzo) aveva un cagnolino, carino, e poi diventava tutto buio e si perdeva il cane. La festa era su un’isola e dovevamo andarcene dall’isola. Dovevamo però cercare il cane.”
“Alla fine andiamo al lago e prendiamo un gelato, il cane non c’era più e lo stavamo cercando perché lo avevamo perso.”
“Venivo inseguita da un cane, un husky, era bellissimo e innocuo ma mi faceva paura. “
“Ero molto preoccupata per mio il fratello minore, che non avevo trovato nella sua stanza e doveva essere fuori, quindi non poteva essere protetto dal cane.”

Simbolo di amore e devozione incondizionati, il cane è il porto sicuro dell’uomo: un compagno fedele e affidabile, che evoca sicurezza e protezione e che, in quasi tutte le religioni, accompagna le anime dei morti, così come è stato al loro fianco nella vita terrena. Allo stesso tempo, il cane è sempre stato una guida, una protezione e un supporto fondamentale nella vita quotidiana dell’uomo: con i suoi sensi amplificati e superiori, il cane è da millenni un difensore, l’unico animale domestico che si relaziona all’uomo per volontà e non per cattività. Il cane può essere cacciatore, lavoratore, animatore o compagno, e in tutti i casi il fulcro fondamentale è il legame di amore incondizionato con il suo proprietario. Nel sogno, il cane conduce l’uomo verso le profondità dell’inconscio e lo pone in contatto con il regno dei morti (Taschen, 2011): “Sotterrando e scovando le ossa, i cani assistono e assimilano la morte” (ibidem).

In modo simile alla casa – presente in molti sogni degli adolescenti durante la pandemia, come trattato in un precedente articolo – il cane rappresenta il focolaio, la cura, un ambiente sicuro. Alcuni adolescenti hanno sognato di perdere il proprio cane e di essere alle prese con la sua ricerca: questa immagine suggerisce un vissuto di mancanza di sicurezza e il senso di perdita associati alla condizione del Coronavirus. Infatti, molti genitori hanno sperimentato un senso di impotenza nella gestione un carico emotivo eccezionale, non essendo in grado di dare certezze e sicurezze ai propri figli. In questo contesto, i figli adolescenti possono essersi sentiti non protetti e non al sicuro, in una fase evolutiva in cui tali necessità sono fondamentali, non meno di quanto lo siano nell’infanzia.

Il cavallo

"Un giorno prendo l’autobus con il mio cavallo ma sbaglio direzione (...) Prendiamo un sentiero pieno di fiori altissimi e io avevo paura che fossero velenosi per il mio cavallo, a cui ero legatissima. (...) Mi separo dal mio cavallo e sto malissimo. (...) Al risveglio resto angosciata per il cavallo, che mi ricorda molto il rapporto che ho con il mio cane.”

La presenza di cavalli nei sogni racchiude in sé il dualismo tra ordine e disciplina da un lato, e istinto e libertà dall’altro, dovuto principalmente al rapporto tra essi e l’uomo. Come il cane, il cavallo è stato uno dei primi animali ad essere addomesticato, accompagnando la storia dell’uomo per millenni. La presenza di sintonia tra l’umano e il cavallo, nel sogno, è un’esperienza archetipica che rappresenta l’interazione armonica tra coscienza e inconscio, la libido istintuale vitale. Questa connessione va a sollevare la “barriera dolorosa” che, con lo sviluppo della coscienza, si è elevata tra l’istinto e la ragione: il cavallo è contemporaneamente una guida per il cavaliere e uno spirito indomabile e selvaggio. Nella mitologia greca, Poseidone – Dio greco del mare e della profondità delle acque – era originariamente rappresentato come un cavallo, e si dice che sia stato lui ad aver dato all’uomo il cavallo, istruendolo su come cavalcarlo e usare le briglie: il cavallo è in questo senso una parte dell’inconscio che l’uomo può imparare a controllare e dirigere nel corso del proprio sviluppo. Nello sciamanesimo, il cavallo è un accompagnatore nell’aldilà: possiamo interpretarlo come una fonte di energia intuitiva che spinge l’uomo verso piani più elevati e spirituali. Infatti, il cavallo alato (si pensi a Pegaso, figlio di Medusa e Poseidone, il quale alla fine delle sue imprese si dissolve in una nube di stelle, formando una costellazione) simboleggia anche la libido e l’intuizione creativa, la spontaneità e l’elevazione spirituale. Come è evidente, dunque, nella mitologia il cavallo appartiene contemporaneamente sia al mondo dell’acqua che a quello dell’aria, racchiudendo in sé il potenziale dinamico in entrambi i domini.

I grandi felini

“Stavo fuori in balcone, mi affaccio e vedo dei leoni, sono 8,9. Due maschi e tutte femmine.”
“Mi hanno inseguito dei leopardi per tutto il paese.”

La presenza di un animale selvatico e aggressivo nei sogni può simboleggiare la paura o un senso di minaccia percepita nella propria vita, coerentemente con l’esperienza della pandemia; allo stesso tempo può rappresentare, come anticipato, le pulsioni e gli istinti dell’Es, espressione di una parte primitiva e aggressiva del Sé, che richiede di essere riconosciuta e accettata. Contemporaneamente, la maestosa regalità e la forza imponente del leone, possono rappresentare le autorità esterne (come i corpi di polizia, i militari, il governo) che in questi mesi hanno preso importanti decisioni per la collettività, limitando la libertà personale e sanzionando le trasgressioni; ma anche le autorità “interne”, la nostra coscienza morale: in sintesi, il Super-Io. Ecco che allora, gli animali imponenti e minacciosi diventano il simbolo di autorità a cui bisogna fare riferimento, e ai cui moniti e prescrizioni è necessario conformarsi, per il benessere comune. Il leone, come le nostre autorità, è contemporaneamente autoritario e protettivo nei confronti del branco (cioè la collettività). I grandi felini – caratterizzati dalla ferocia predatoria e da una forza imponente – nei nostri sogni rappresentando i nostri impulsi aggressivi e creativi, richiedono spazio e rispetto per la loro forza e presenza in natura: quindi l’accettazione, e non la repressione, di tali impulsi, in un complesso gioco di equilibri.

Uccelli

Se da un lato gli animali selvatici simboleggiano l’Es e l’istintualità, dall’altro gli uccelli e i volatili sono associati al pensiero e alla coscienza: l’elevazione su un piano superiore rispetto alle pulsioni intrapsichiche, verso la spiritualità. Ma nei sogni degli adolescenti (che hanno sognato, nello specifico, piccioni e pulcini) spesso gli uccelli sono in gabbia, oppure si mangiano a vicenda, rivelando il sottostante bisogno di evasione – dalla realtà limitante e costrittiva della quarantena – da un lato, e l’istintualità e l’aggressività che, ancora una volta, emergono con grande impeto nel mondo onirico degli adolescenti durante la pandemia. Punto di contatto tra la terra e il cielo (in greco, οἰωνός = “uccello” significa “profezia, notizia dal cielo”) e considerati in molte religioni il simbolo del divino, con valore profetico, gli uccelli sono il simbolo dell’amicizia tra gli umani e gli dei, e in quanto tali conservano una natura spirituale e profetica. Inoltre, rappresentano anche l’anima dell’uomo, che gravita attorno al corpo. Secondo Jung, l’uccello corrisponde all’aspetto femminile dello Spirito Santo nell’odierna cristianità. In Egitto, l’anima-Ba (la componente immortale dell’uomo) nei geroglifici è rappresentata sotto forma di uccello.

Animali acquatici

“All'improvviso arrivano due orche e si spiaggiano, i bagnanti sono preoccupati, con una nuova onda l'orca più vicina alla spiaggia viene sommersa dall'acqua”
“Ero in mezzo al mare in una barca e gli squali cercavano di mangiarmi”
“Passeggiamo sotto casa mentre parliamo. Ci fermiamo vicino al fiume e con una ciotolina raccogliamo dei girini.”

Infine, in alcuni sogni abbiamo rilevato la presenza di squali, girini e orche, che evocano il tema dell’acqua e del mare, affrontato nel primo episodio, in cui avevamo affermato che la presenza di acqua nei sogni indica un avvicinamento alle profondità dell’inconscio. Da un lato, lo squalo evoca, nuovamente, gli istinti e l’aggressività (negati e repressi, o che al contrario rischiano di emergere con impeto), rappresentando la paura e la minaccia. Mentre il fluire dell’acqua rappresenta la vita, lo squalo è – in modo ambivalente – l’archetipo del nemico, dal quale il sognatore tenta di sfuggire. Non è difficile immaginare dunque, che durante la pandemia e la quarantena forzata i ragazzi abbiano manifestato nei propri sogni un senso di pericolo: in questo senso, il Coronavirus è assimilabile a uno squalo: un assassino freddo, spietato e senza emozioni. Dall’altro lato, i girini rappresentano al contrario il concepimento, la nascita, il processo evolutivo dell’uomo; oppure la presenza di un momento di riflessione e di elaborazione e/o di transizione nella propria vita, che può essere stato rappresentato proprio dai mesi di chiusura in casa, gli adolescenti con la propria interiorità. Queste due letture (vita e nascita in opposizione a morte e pericolo) possono coesistere, in quanto il mondo acquatico in sé ha il duplice significato simbolico di fonte di vita oppure dissoluzione e annichilimento.

Di Samantha Staiola

 

Bibliografia
Hillman, J. (1990). Il sogno e il mondo infero. (trad.it a cura di Adriana Bottini). Adelphi editore.
Jung, C. G. (1912). La libido, simboli e trasformazioni. G. Mancuso (a cura di). Newton Compton Editori
Jung, C. G. (1919). Istinct and the Unconscious. British Journal of Psychology, 10, 1, pp. 15-23.
Jung, C. G. (1929). Problemi della psicoterapia moderna. In Problemi generali della psicoterapia, XVI.
Taschen. (2011). Il libro dei simboli.
Von Franz, M. L. (1990). Il mondo dei sogni: il simbolismo onirico nella psicologia junghiana. Red edizioni.