coronavirusC’era una volta, in un paese lontano, un piccolo virus: Coronello. Era famoso per il suo caratterino: ribelle, dispettoso, disubbidiente. Lo chiamavano, scherzosamente, “Coronello il virus birbantello”!

È arrivato anche da noi questo virus diffondendosi a macchia d’olio. È invisibile, microcoscopico un nemico difficile da intercettare e combattere. Forse proprio per la sua invisibilità è difficile accettare delle restrizioni così forti, che spingono ad abbandonare tutte le attività e a limitare in maniera drastica tutti i legami sociali. Sappiamo poco sul virus, non abbiamo ancora un vaccino, non conosciamo il suo comportamento, né il numero di persone che potrà contagiare. Tutto questo “non sapere” ci fa sentire persi, smarriti, confusi, preoccupati.
I bambini necessitano di informazioni CHIARE E VERE, filtrate in base all’età, in modo che possano essere comprese.
È importante non esporre i bambini o sovraesporli a immagini e notizie non adatte al loro livello di comprensione. Il messaggio che bisogna trasmettere è che i grandi stanno facendo di tutto per far passare la bufera. Questi giorni passati a casa, in cui non possono vedere i compagni o giocare a pallone, in cui le loro scuole sono state chiuse, servono a questo. Per vivere meglio, evitare che altra gente si ammali e tornare alla vita di tutti i giorni il più presto possibile.
È utile dire ai bambini di lavarsi le mani e spiegare perché è importante farlo. Ma sarebbe sbagliato dire “stai attento sennò questo ti si attacca addosso e se ti tocchi gli occhi sono guai”. Qualcosa di invisibile che si incunea. Terrificante. Diamogli delle regole di igiene senza però aumentare l'intensità della paura.
È fondamentale rafforzare la fiducia e la sicurezza nei bambini. Devono continuare a fare le loro attività come giocare, parlare di cose divertenti fare i compiti e imparare cose nuove.
Sicuramente l’obbligo di restare a casa ci permetterà di avere un tempo familiare condiviso, che per il bambino è uno spazio prezioso. Si possono condividere molte attività, dalla pittura alla cucina, alla costruzione, ai giochi di carte, alla invenzione di favole.
La tecnologia permetterà ai piccoli di poter vedere i compagni di classe in videochiamata e sentirsi meno soli.
Stare con mamma e papà e altre persone di fiducia senza che vedano solo volti spaventati e allarmati. Ricordiamoci che i bambini sono piccoli ma osservano e comprendono tutto.
Un bambino per sentirsi sicuro non deve vedere un adulto che finge, è legittimo essere preoccupati, così come è importante trovare insieme delle soluzioni. I bambini sanno bene che i mostri si possono distruggere attraverso prove di grandi coraggio.
I piccoli notano le incongruenze degli adulti, ad esempio se dico: “Non c’è da avere paura”, poi faccio scorte alimentari per un esercito, posso generare confusione e il bambino può chiedersi se fa bene a credere all’adulto in questione. Se può fidarsi.
La fiducia è indispensabile per dare sicurezza.
Ricordatevi che se non riuscite a calmare voi stessi, non potete dare sicurezza al vostro bambino !
In questi casi, fatevi supportare da altri familiari o attraverso la comunità, rete di amicizie ed eventualmente consultate gli specialisti.
Di seguito troverete dei link per condividere insieme ai bambini la storia del coronavirus.

A cura della dott.ssa Valentina Bottiglieri

https://www.youtube.com/watch?v=BGHwUs9lSLg
https://kidpass.it/wp-content/uploads/2020/03/Fiaba-Coronavirus-bambini_lo-scienziato-volante_ita.pdf
http://www.tuttoscuola.com/coronello-il-virus-birbanetello-la-favola-della-maestra-per-spiegare-il-coronavirus-ai-bambini/
https://www.mdbr.it/wp-content/uploads/2020/03/Guida-Galattica-al-Corona-Virus-A-curious-Guide-for-courageous-kids.pdf