TikTok3TikTok è un social network cinese, sviluppato da Alex Zhu e Luyu Yang, fondato nel 2015 e lanciato a settembre 2016. Inizialmente chiamato Musical.ly, era stato pensato come social network educativo, in cui gli utenti potessero apprendere diverse forme artistiche o creare loro stessi dei tutorial attraverso brevi video. I creatori, non avendo ottenuto il successo sperato, decisero poi di rivolgersi ad un target più giovanile, creando una piattaforma che unisse musica e video.


Il nome TikTok fa riferimento al suono del ticchettio di un orologio, rimandando alla natura molto breve dei video. TikTok è un social semplice ed intuitivo, in cui è possibile creare un profilo privato o pubblico e condividere video della durata di 60 secondi al massimo, in cui ballare oppure cantare e recitare in playback. Inoltre, è possibile utilizzare degli effetti grafici - che possono alterare anche significativamente il viso e l’immagine corporea.
La diffusione di TikTok è agevolata dal fatto che incoraggia l’effetto ripetizione (che potrebbe indurre dipendenza): si può, infatti, affiancare il proprio video a quello di un altro utente in una challenge o un duetto. TikTok è presente in oltre 150 Paesi ed è stato tradotto in 75 lingue. Negli Stati Uniti, il 60% dei 26,5 milioni di utenti attivi mensilmente ha un'età compresa tra i 16 e i 24 anni.


Ad oggi, TikTok è forse il social più diffuso tra i giovani, molti dei quali anche giovanissimi. Recenti fatti di cronaca ci spingono ad aprire una riflessione sul social: una bambina di soli 10 anni, a Palermo, è morta per asfissia per aver partecipato alla “blackout challenge”, una sfida in cui si chiedeva di stringersi una cintura intorno al collo per più tempo possibile. Esistono molte altre challenge pericolose: dall’”eyeballing”, in cui bisogna gettarsi della vodka negli occhi, al “batmanning” - appendersi a testa in giù sui cartelli stradali - fino alla “bird box challenge”, in cui si chiede di guidare l’auto ad occhi chiusi; c’è poi anche la sfida “punto-vita” in cui si misurano i giri di cuffie necessari ad avvolgerlo, sfida che è stata considerata istigazione all’anoressia. Sfide apparentemente senza senso, vengono tuttavia seguite in massa da molti giovani e giovanissimi al fine di rinforzare il proprio ruolo all’interno del gruppo dei pari e di incrementare la propria autostima, per di più in un periodo in cui la pandemia globale ha lasciato bambini e adolescenti senza strumenti adeguati a gestire il proprio mondo emotivo e sociale.


Ma siamo sicuri che il problema sia Tik Tok?


Come per la tecnologia e per i videogiochi, anche in questo caso sarebbe un errore demonizzare il mezzo, il social in sé. Uno dei problemi è che molto spesso i genitori non hanno conoscenze tecnologiche adeguate ad affrontare il mondo social su cui i figli postano contenuti e intrattengono relazioni con altri utenti per diverse ore al giorno.
È fondamentale che ci sia un certo monitoraggio sui contenuti (che vengono visualizzati dal ragazzo) ma anche un contenimento nell’utilizzo del social, in termini di durata, il tutto in funzione dell’età. Ed è molto importante, infine, che l’adulto entri davvero in contatto con l’universo social cosicché, conoscendone i pericoli, sia in grado di assumere il ruolo di guida per il figlio.
Si pensi che, in Italia, un bambino con età inferiore ai 14 anni non potrebbe neanche iscriversi a TikTok, ma bastano pochi minuti di utilizzo per rendersi conto che molti degli iscritti non raggiungono neanche i 12 anni. Cosa ancora più grave, in alcuni casi sono i genitori stessi a spingere i propri figli a pubblicare quotidianamente contenuti, allo scopo di diventare visibili e famosi. Inoltre, è sempre più evidente che molti giovani e preadolescenti stanno iniziando a manifestare sintomi di dipendenza da TikTok: dipendenza dal “like”, dall’esposizione pubblica e dal riconoscimento che essa può fornire.


E allora come possiamo aiutare i nostri ragazzi?


Uno dei punti di partenza principali affinché i nostri figli facciano un uso responsabile e consapevole dei social network, è quello di informarsi: un genitore deve sapere quali contenuti vengono condivisi e con quale pubblico, potendo gestire insieme al figlio le richieste di following da parte di altri utenti e impostando un profilo privato. Inoltre, è fondamentale adottare un approccio di curiosità e interesse genuini nei confronti dei ragazzi, piuttosto che di controllo rigido: non è necessario vietare l’utilizzo del telefono o controllare le chat private: i ragazzi si sentiranno deprivati e limitati e cercheranno altre soluzioni per aggirare le limitazioni imposte. Piuttosto, è indispensabile che vostro figlio senta di poter condividere con voi quali sono i propri interessi, passioni e curiosità. TikTok infatti, è un social che permette una certa libertà di espressione e che consente a moltissimi giovani di esprimere la propria creatività e personalità. Si pensi ai molteplici contenuti divulgativi e ai messaggi positivi sull’accettazione di sé, anche corporea, che ogni giorno raggiungono migliaia di ragazzi, molti dei quali hanno bisogno di sentire che il mondo dei pari li supporta e li incoraggia ad accettarsi e a trovare in se stessi delle qualità. È fondamentale quindi rendere l’adolescente parte attiva della gestione del proprio social, renderlo competente e non uno spettatore passivo delle decisioni - spesso non condivise - prese dai genitori per lui. Un adolescente consapevole dei rischi e dei pericoli del web è in grado di farne un uso responsabile e più attento alla propria privacy e individualità. Se quindi da un lato è importante non avere un atteggiamento ansioso, rigido e restrittivo, dall’altro è necessario che i ragazzi non vengano lasciati soli nel mondo social come se non avessero bisogno del sostegno e della guida degli adulti.

 

Di Samantha Staiola

 

Sitografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/TikTok
https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/software_app/2019/11/19/tik-tok-pensa-a-servizio-di-streaming_a4d75249-e819-4839-8b3d-2a99d3f7285e.html
https://www.socialeducation.it/%EF%BB%BFtik-tok-divertimento-o-pericolo-social-education/
https://www.istitutopsicoterapie.com/tik-tok-una-piattaforma-di-divertimento-ed-uno-specchio-della-societa/
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/21/news/dalla_black_out_challange_all_eye_balling_le_sfide_della_morte_viaggiano_sui_social-283660861/