dragonballDopo aver riflettuto sulle caratteristiche di personalità dei personaggi del mitico Lupin III, vogliamo ora portarvi alla scoperta di una precisa categoria di manga, gli shōnen, approfondendo nello specifico Dragon Ball, scritto e disegnato da Akira Toriyama.

Ma che cos’è un manga shonen? Lo shōnen è una tipologia di manga rivolta principalmente ad un pubblico adolescente maschile. Narra di avventure in cui il protagonista deve affrontare una serie di antagonisti – spesso più forti mano a mano che la storia procede, anche in contesti lontani dal campo di battaglia – per raggiungere un obiettivo che solitamente implica un percorso di crescita personale del protagonista come individuo.

E chi meglio del famoso Son Goku può rappresentare il protagonista perfetto di un manga shōnen? Il piccolo Goku è un bambino dotato di una forza smisurata e di una strana coda da scimmia. È stato inviato sulla Terra dai crudeli combattenti Saiyan, allo scopo di conquistarla, ma una volta raggiunto il pianeta, il bambino ha perso i ricordi delle proprie origini e della missione a causa di un trauma cranico.
Le sue avventure iniziano quando intraprende un viaggio alla ricerca delle sette sfere del drago Shenon, capace di esaudire qualsiasi desiderio di chi lo evoca. La crescita di Goku proseguirà con le lezioni di arti marziali del maestro Muten e con la partecipazione a diversi campionati mondiali, nei quali affronterà una serie di combattenti via via sempre più forti. Quando - ormai adulto - Goku scopre le proprie origini, giunge anche a conoscenza della missione alla quale era stato destinato, decidendo di utilizzare la propria forza straordinaria a difesa del pianeta Terra dalle minacce dei potenti e crudeli nemici che vogliono conquistarla, con l’aiuto della famiglia e degli amici, innalzandosi a protettore della Terra e dell’Universo.

Ma quali sono gli elementi di Dragon Ball che attirano così tanti bambini e adolescenti?
Innanzitutto, è il primo anime che introducendo componenti comiche e spensierate nel manga da combattimento risulta più vicino ad un pubblico adolescenziale.
I combattimenti sono altamente scenografici: il pubblico viene attratto da trasformazioni continue che aumentano in modo progressivo la potenza fisica dei combattenti. Gli effetti sono ottenuti attraverso diversi elementi, quali l’alternanza ripetuta degli sguardi e l’uso di musiche di sottofondo, spesso epiche e drammatiche, dal ritmo incalzante. Tali elementi fanno sì che la scena si cristallizzi, come in un arresto temporale in cui è possibile percepire la massima tensione dello scontro. La dinamica dello scontro richiede, infatti, una lunga fase di preparazione, in cui “il tempo è arrestato per aumentare la tensione e per esaltare la dinamica di lotta interiore” (Ghilardi, 2003), durante la quale i combattenti prendono atto delle motivazioni che li spingono a lottare.

Il Bene e il Male: Violenza e Spiritualità in Dragon Ball
Sebbene appartenente al genere del manga da combattimento, in Dragon Ball è possibile rintracciare un’esaltazione della forza e della potenza per fini superiori e più elevati, dove l’addestramento perde il legame con l’applicabilità di specifiche tecniche nel combattimento, per divenire un mezzo di elevazione spirituale, una forza dominata quindi dall’autocontrollo - in linea con la cultura Orientale. Il bushido (武士道, ossia il codice morale del guerriero giapponese) è caratterizzato da qualità morali come la benevolenza, la dedizione, l’onore, la saggezza, il coraggio, la lealtà, la fedeltà. Valori che non sono dati, ma che il guerriero deve acquisire a seguito di un lungo ed intenso percorso di allenamento e studio.

bushido

È così quindi, che il protagonista, Goku, segue un lungo addestramento, conducendo una vita rigida e tesa alla perfezione tecnica e morale. Secondo Ponticiello e Scrivo (Ponticiello e Scrivo, 2007) i protagonisti di questo tipo di manga “sono spesso giovani solitari e volitivi, magari orfani, che a dispetto dei pericoli e delle avversità, si impegnano in imprese che mettono alla prova le loro risorse interiori”. Anche se fanno parte di un gruppo, l’arduo processo di perfezionamento è sempre di natura personale.

In Dragon Ball, il malvagio è sempre rappresentato sotto forma aliena, di spirito maligno o di demone, così da enfatizzare la discrepanza tra l’eroe buono e il cattivo, estraneo ed invasore e quindi non-umano, esorcizzandolo. La differenza è infatti che l’eroe utilizza la forza solo a fin di bene: nonostante sia ben addestrato a combattere, si arriva al combattimento se non c’è stata altra via di risoluzione del conflitto con metodi più pacifici. Attraverso lo scontro con il nemico, l’eroe riporta l’armonia nella collettività, protegge i suoi simili e, attraverso il sacrificio e la sofferenza, trova nell’individuazione della propria identità “l’archetipo della catarsi, dell’imparare soffrendo” (Ponticiello e Scrivo, 2007).

 

Bibliografia

Ghilardi, M. (2003). Cuore e acciaio. Estetica dell'animazione giapponese. Padova: Esedra.

Ponticiello R., Scrivo S., (2007). Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti. Latina: Tunuè.

 

di Valentina Di Nunzio e Samantha Staiola